La Manovra 2026 introduce cambiamenti importanti che toccano pensioni, fisco e lavoro.
Il Governo punta a ridurre la pressione fiscale su chi lavora, ma allo stesso tempo inasprisce le regole per chi va in pensione in anticipo e aumenta la tassazione sugli affitti brevi.
Una manovra che mira a riequilibrare i conti pubblici, premiando produttività e redditi medi, ma che potrebbe pesare su pensionandi e proprietari di seconde case.
Cosa cambia nella manovra 2026 su pensioni, lavoro ed affitti brevi?
La bozza della manovra da circa 18 miliardi prevede modifiche significative su pensioni, fisco e locazioni.
Pensioni:
- L’aumento è escluso per chi svolge lavori gravosi o usuranti
- L’età per la pensione di vecchiaia salirà a 67 anni e 3 mesi dal 2027
- Per la pensione anticipata serviranno 43 anni e 1 mese di contributi per gli uomini (un anno in meno per le donne).
Lavoro e fisco:
- Per i redditi da 28.000 a 50.000 euro, l’aliquota Irpef scende dal 35 al 33%
- Le indennità per lavoro straordinario, festivo o notturno sono soggette a una flat tax del 15% (per i dipendenti con redditi fino a 40.000 euro).
Affitti brevi:
- L’aliquota della cedolare secca per i contratti di locazione fino a 30 giorni passa dal 21% al 26% per tutti i contribuenti
- L’aumento riguarda privati e intermediari o portali che gestiscono servizi di affitti brevi.
Per chi è una buona notizia?
Chi lavora nel privato e fa straordinari/festivi vedrà una tassazione più leggera sul premio lavoro.
Chi rientra nella fascia Irpef 28-50 mila € beneficia di un taglio dell’aliquota.
Chi può essere penalizzato?
Chi puntava a uscire presto dal lavoro con la pensione anticipata dovrà aspettare un po’ di più.
Proprietari che offrono affitti brevi vedranno un’onere fiscale maggiore con l’aliquota al 26%.
Fonte di Redazione: Corriere.it




