Il 7 novembre 2025 sarà una giornata particolarmente difficile per chi utilizza i trasporti pubblici e le autostrade in Italia a causa di una serie di scioperi previsti in diversi settori e città del nostro Paese.
Le agitazioni coinvolgeranno soprattutto il settore dei trasporti pubblici locali, ferroviari e autostradali, con disagi significativi per pendolari e cittadini, e sono motivate da richieste relative a condizioni contrattuali, sicurezza sul lavoro e contro privatizzazioni e liberalizzazioni.
A Milano, lo sciopero proclamato dal sindacato AL Cobas interesserà l’intero gruppo ATM, con fermate di metro, tram e autobus per 24 ore.
La protesta si concentra su un pacchetto di rivendicazioni tra cui la reinternalizzazione dei servizi esternalizzati, il miglioramento delle condizioni di sicurezza e igiene sul lavoro, nuove assunzioni, aumento salariale di 150 euro netti per tutti i dipendenti fino al parametro 193 e il rispetto delle norme europee e delle sentenze per i diritti dei lavoratori. Sono previste fasce di garanzia fino alle 8:45 e dalle 15:00 alle 18:00, ma le ore critiche per i pendolari saranno la mattina e la sera, con possibili cancellazioni e riduzioni delle corse. .
Nel settore ferroviario, sempre per il 7 novembre, è previsto uno sciopero di 24 ore del personale degli appalti ferroviari di Coopservice per Trenitalia nella Regione Lazio, che coinvolgerà sigle sindacali come Uilt-Uil, Ugl Ferrovieri, Orsa Ferrovie e Fast-Confsal. Questo sciopero non dovrebbe causare ritardi nei treni, ma è previsto un impatto sui servizi di pulizia dei convogli e sul presidio del decoro nelle stazioni.
Anche nelle autostrade italiane è atteso uno sciopero di 4 ore a turno sul II° Tronco Milano di Autostrade per l’Italia, nelle finestre orarie 2:00-6:00, 10:00-14:00 e 18:00-22:00. Queste agitazioni determineranno inevitabili disagi sulla viabilità autostradale soprattutto nelle ore più trafficate.
Lo sciopero generale di AL Cobas nel trasporto a Milano si inserisce in un quadro più ampio di mobilitazioni contro le politiche di privatizzazione e appalto esternalizzato che, secondo i sindacati, hanno ridotto la qualità del servizio e le condizioni lavorative. Tra le contestazioni principali figurano la richiesta di trasformare i contratti part-time in full-time per i conducenti che ne fanno richiesta e la soppressione dei premi ad personam, oltre alla stabilizzazione del personale.
In vista degli scioperi, gli utenti sono invitati a organizzare i propri spostamenti con anticipo e a valutare soluzioni alternative per evitare i disagi maggiori durante le ore di punta.
Questo sciopero rappresenta un segnale importante delle tensioni ancora presenti nel settore dei trasporti pubblici italiani, che chiedono risposte urgenti sulle condizioni di lavoro, adeguamenti salariali e una revisione delle politiche di esternalizzazione e privatizzazione dei servizi.
Altre proteste sindacali sono attese nelle settimane seguenti, con un nuovo sciopero generale nazionale previsto per il 28 novembre 2025 che coinvolgerà diversi settori pubblici e privati nel Paese.
Questa complessa situazione di agitazioni si inserisce in un novembre nero per i servizi pubblici italiani, con scioperi già programmati anche in altri comparti come la scuola e la sanità, rendendo il mese un banco di prova per il governo e le parti sociali nel trovare soluzioni condivise e durature.




