Per tutti gli amanti delle auto storiche e da collezione e che già magari ne posseggono una, ma che a causa dei vari passaggi di proprietà si ritrovano ad avere installata una targa non più in linea con quella originale, si apre finalmente l’opportunità di riavere la targa della prima iscrizione al PRA e questa opportunità, vale anche per le moto e per i mezzi agricoli.
Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha infatti emanato il decreto attuativo della Legge 178 del 30 dicembre 2020 che prevede la “facoltà di ottenere le targhe di circolazione della prima iscrizione al Pubblico Registro Automobilistico, ovvero di ottenere una targa del periodo storico di costruzione o di circolazione per i veicoli di interesse storico e collezionistico”.
L’iter legislativo per ottenere le targhe per auto storiche alla prima immatricolazione
Il Ministro Matteo Salvini ha firmato il decreto venerdì 4 agosto e lo stesso entrerà in vigore il giorno della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale e decorsi sessanta giorni, quindi verso il mese di ottobre, sarà possibile dotare il proprio veicolo di interesse storico e collezionistico (individuato mediante il Certificato di Rilevanza Storica come da art. 60 del Codice della Strada) della targa originaria (ovviamente ristampata con le stesse caratteristiche dell’originale) che ne completa le caratteristiche di originalità, raggiungendo un importante obiettivo che ASI, insieme agli altri attori, perseguivano da molti anni, cercando di sensibilizzare il legislatore sulla emanazione di leggi nazionali che tutelassero sempre di più e sempre meglio il settore del motorismo storico e collezionistico.

Questo decreto attuativo da poco emanato identifica e indica chiaramente le modalità di applicazione della legge al fine di ottenere la propria targa storica, infatti, il proprietario dovrà fare una specifica richiesta presso uno STA (Sportello Telematico dell’Automobilista) o un Ufficio della Motorizzazione Civile.
Le istanze posso essere avanzate per sostituire le targhe al momento circolanti, ma si potranno avere anche per i veicoli radiati d’ufficio o per quelli di esportazione, od anche per quelli reimmatricolati o per quelli di origine sconosciuta, aprendo veramente ad ogni possessore di un’auto storica la possibilità di riavere la targa originale, l’unico vincolo è essere in possesso del Certificato di Rilevanza Storica per la propria autovettura (o moto o mezzi agricolo).
Cosa fare per ottenere la propria targa originale
Per ottenere la propria targa storica si dovranno spendere 549,00 euro per gli autoveicoli e 274,50 euro per i motocicli e le macchine agricole, cifra che comunque vale la pena di investire vista l’importanza che tale accessorio riveste per la propria auto al fine di completarla in tutta la sua originalità.
Sia il Ministro, che il Presidente dell’ASI, si dicono molto soddisfatti di aver finalmente accontentato i tanti proprietari di questi mezzi di rilevanza storica, in quanto si darà a tutti gli appassionati e proprietari la possibilità di completare l’originalità dei propri mezzi. Anche il Presidente dell’Automobil Club d’Italia si dice soddisfatto dell’emanazione di tale decreto, con il quale si rende concreto il desiderio di tantissimi collezionisti di auto e moto storiche di avere una completa originalità dei propri mezzi.

Tutte le targhe saranno direttamente realizzate dal Poligrafico Zecca dello Stato, e saranno complete delle geometrie originali (quadrate od orizzontali), e con i colori che indicheranno la Provincia, che saranno quindi bianche per le più antiche od arancioni, per quelle di quel periodo storico.
Tutto questo è un piccolo ma importante passo che i possessori di auto storiche aspettavano da tempo, in quanto vedere applicata su un’autovettura storica una targa moderna è veramente un anti-estetismo, e da ottobre, chi vorrà, potrà riavere la prima targa con la quale la propria autovettura, ma anche moto o mezzo agricolo, è uscita dalla fabbrica per entrare nelle mani del primo proprietario.





