Amaretto Sour, gusto e stile.
Benché vengano talvolta considerati una tipologia di cocktail quasi di nicchia, i sour (base alcolica + limone/lime + dolcificante) sono in realtà presenti nella celebre Bartender’s Guide del 1862, a dimostrazione del loro lungo successo.
E nel variegato mondo di questa tipologia di drink, ricordiamo ad esempio il Daiquiri o il Margarita, un posto di tutto rilievo spetta all’Amaretto Sour, stabilmente inserito in tutte le classifiche sui cocktail più bevuti al mondo. Non è tuttavia un cocktail IBA.
Realizzato con il celeberrimo liquore italiano Amaretto di Saronno (oggi semplicemente Disaronno), la ricetta prevede 50ml di Amaretto, 25ml di succo di limone, sciroppo di zucchero e albume d’uovo pastorizzato, per un totale di 9° circa. A piacere si può guarnire con una o due ciliegie al maraschino.
Al palato, il drink presenta il classico sapore “sour” a metà tra dolce e amaro, con le note morbide della mandorla e quelle più spigolose del limone che si fondono in un equilibrio perfetto. L’albume aggiunge una nota cremosa e spumosa.
Dell’Amaretto Sour esiste anche una versione leggermente più alcolica (11° circa), realizzata dal celebre bartender americano Jeffrey Morgenthaler, che prevede l’aggiunta di 20ml di whiskey (e la conseguente riduzione dell’Amaretto a 30ml).




