Un nuovo percorso professionale entra nella scuola. Il Dl Aiuti bis ha introdotto il riconoscimento retributivo per il docente esperto e un assegno ad personam da 5.650 euro annui. Questo vale circa 400 euro al mese e riguarda fino a 8.000 posti, uno per istituto.
In questo articolo si guida il lettore attraverso i 7 passi essenziali per valutare il nuovo ruolo nel mondo scuola e nel più ampio mondo delle riforme pubbliche. Si spiega come la formazione continua prevista dal Pnrr si traduca in opportunità selettive.
La figura non modifica le mansioni: è un riconoscimento economico legato a formazione e valutazione. I tempi sono lunghi: servono diversi anni per completare i percorsi e vedere risultati strutturali.
Il governo ha fissato un tetto di posti con regole nel decreto. Questa selettività crea un incentivo, ma non sostituisce la politica retributiva generale del comparto.
Principali punti chiave
- Assegno ad personam: valore annuo e impatto mensile.
- Numero limitato di posti: distribuzione per istituto.
- Collegamento tra formazione continua e riconoscimento economico.
- Percorso pluriennale: risultati oltre il singolo ciclo.
- Criteri selettivi e ricadute pratiche per chi opera nella scuola.
Dl Aiuti bis e nascita del “docente esperto”: cosa cambia per scuola e docenti

Il decreto approvato dal Consiglio dei ministri il 4 agosto inserisce nel panorama scolastico una nuova figura retributiva. Si tratta di un assegno ad personam pari a 5.650 euro lordi l’anno, che corrisponde a oltre 400 euro mese in busta paga.
La misura nasce con decorrenza dall’anno scolastico 2023/2024 e si svilupperà nel tempo. Il governo ha previsto un percorso decennale per garantire gradualità e sostenibilità finanziaria.
Importante: le mansioni restano invariate. La nuova figura non altera la job description, ma riconosce economicamente chi investe in formazione e valutazione.
- Assegno ricorrente: beneficio diretto di oltre 400 euro mese.
- Selettività: fino a 8.000 posti, una per istituto.
- Vincolo triennale: permanenza minima nella stessa scuola per garantire continuità.
Il legame con l’aiuti bis riflette la volontà di intervenire su una criticità retributiva del settore scuola, senza sostituire il necessario rinnovo contrattuale del comparto.
Chi è l’“esperto pagato uomo” nella scuola: figura, ruolo e percorsi per diventare docente esperto
Un nuovo profilo professionale si definisce attraverso formazione, verifica e accesso selettivo.
Accesso e requisiti: l’entrata è riservata ai docenti di ruolo che completano tre percor formativi consecutivi e non sovrapponibili, ciascuno triennale, con valutazione positiva al termine di ogni ciclo. È prevista una una tantum accessoria tra il 10% e il 20% per chi porta a termine ogni triennio.
Il percorso unisce moduli disciplinari e professionalizzanti (pedagogia, psicologia, competenze digitali), tirocinio in aula e prove pratiche. L’esame finale include una verifica della didattica e una simulazione di lezione.

Selettività e numeri: i posti sono limitati fino a 8.000 l’anno, circa uno per istituto. La progressione avviene a stadi: ogni triennio richiede verifica dell’apprendimento per procedere al successivo.
Ruolo e vincoli: la figura mantiene le stesse mansioni del corpo docente. Il vincolo di permanenza minima di tre anni nella stessa scuola tutela stabilità e leadership educativa.
| Elemento | Durata | Requisiti | Benefit |
|---|---|---|---|
| Percorso formativo | 3 cicli triennali | Valutazione positiva a ogni ciclo | Accesso alla qualifica e una tantum 10-20% |
| Selettività | Annuale | Numero chiuso, fino a 8.000 | Posto dedicato per istituto |
| Attività pratica | Integrata nel percorso | Tirocinio e prova simulata | Valutazione professionale |
| Vincolo | Minimo 3 anni | Permanenza nella stessa scuola | Stabilità dell’offerta formativa |
Stipendi e numeri: 5.650 euro in più, 400 euro al mese e il confronto con Italia ed estero
Il bonus di 5.650 euro rappresenta un incremento significativo sul piano individuale. Si traduce in circa 400 euro mese e migliora l’attrattività di singoli prof. Tuttavia, la base salariale italiana resta contenuta.
In Italia un docente delle superiori all’inizio carriera percepisce 25.829 euro lordi anno. Nella primaria il punto di partenza è 23.993 euro anno.
Europa a confronto
Il confronto mostra gap rilevanti: Germania 58.542 euro, Francia 27.709, Inghilterra 28.022. Svizzera (90.525) e Lussemburgo (76.376) sono ai vertici.
Progressioni e rapporti
L’aumento di carriera in Italia è del +49,4% contro il +31,2% della Germania. Il rapporto stipendio docenti/laureati in Italia varia dal 66 al 76, sotto la media Ocse.
Dirigenti vs docenti
I dirigenti in Italia superano il doppio della retribuzione docente (98.703,7 $ PPP vs 41.800 $ PPP). Questo evidenzia una forte concentrazione dei premi economici sulle posizioni apicali.
| Voce | Inizio carriera (euro anno) | Top EU (euro anno) | Progressione (%) |
|---|---|---|---|
| Secondaria (Italia) | 25.829 | 90.525 (Svizzera) | +49,4 |
| Primaria (Italia) | 23.993 | 76.376 (Lussemburgo) | — |
| Dirigenti (Italia, $ PPP) | 98.703,7 | Media UE: più contenuta | >2x rispetto ai docenti |
Reazioni dei sindacati e nodo rinnovo: tra “aiuti bis”, provvedimento e contrattazione
Le reazioni sindacali hanno aperto un dibattito netto sul valore distributivo del provvedimento.
Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Gilda e Snals chiedono aumenti per tutti i lavoratori della scuola e non interventi selettivi per pochi.
Il punto centrale è il rinnovo del contratto: le sigle contestano l’uso di risorse per la nuova figura mentre manca la chiusura del negoziato nazionale.
Le critiche delle sigle
«.
Il rinnovo contrattuale resta la priorità per ottenere risorse certe. Si segnala il rischio di frammentazione con incentivi troppo selettivi. Una tantum e Pnrr
La misura si integra con la formazione prevista dal Pnrr e prevede una una tantum del 10-20% per chi completa il percorso triennale.
Attore Richiesta Impatto previsto Sindacati Aumenti per tutti i lavoratori Maggiore equità salariale Governo Incentivi selettivi Circa 8.000 prof coinvolti Pnrr Formazione-valutazione Una tantum 10-20% per ciclo Prospettive per il mondo scuola: quali percorsi seguire oggi e cosa aspettarsi nei prossimi anni
Prospettive per il mondo scuola: il percorso per il docente esperto, avviato dall’anno scolastico 2023/24, richiede tre percor triennali consecutivi e si sviluppa nell’arco di dieci anni.
Per docenti e insegnanti la priorità è pianificare il percorso con milestone chiare. Occorre documentare la formazione e ottenere una valutazione positiva a ogni ciclo per accedere all’assegno ad personam e alle una tantum del 10-20%.
La strategia vincente integra formazione disciplinare e trasversale. Il vincolo triennale nella stessa scuola richiede scelte ponderate di sede e una gestione equilibrata del ruolo e del carico didattico.
Il ritorno si misura in euro anno: 5.650 euro annui e i supplementi periodici devono essere valutati insieme al valore professionale e alla leadership che il prof può costruire nel medio termine.
FAQ
Che cos’è il decreto “Aiuti bis” e come introduce la figura del docente esperto?
Il decreto Aiuti bis è un provvedimento governativo che prevede un assegno ad personam di 5.650 euro lordi l’anno (circa 400 euro al mese) per riconoscere ruoli di responsabilità e competenza nella scuola. Introduce la nuova figura del docente esperto con criteri di selezione, percorsi formativi e vincoli di permanenza triennale nella stessa istituzione scolastica.Chi può diventare docente esperto e quali sono i percorsi formativi richiesti?
La normativa prevede tre percorsi formativi consecutivi e non sovrapponibili. Per accedere occorre una valutazione positiva e il possesso dei requisiti stabiliti dal bando ministeriale. I percorsi combinano formazione specifica, esperienze sul campo e valutazioni periodiche per certificare competenze avanzate.Quanti posti sono disponibili per la nuova figura e come saranno assegnati?
I posti sono limitati: è prevista l’assegnazione fino a circa 8.000 esperti, mediamente una nuova figura per istituto. Le graduatorie saranno composte sulla base dei criteri di selezione, della formazione completata e della valutazione positiva dei candidati.Quali vincoli comporta il ruolo di docente esperto rispetto al contratto e alle mansioni?
Il docente esperto mantiene lo stesso ruolo e le stesse mansioni d’insegnamento, ma assume responsabilità aggiuntive legate alla formazione interna e alla valutazione. È previsto il vincolo di permanenza triennale nella stessa scuola per garantire continuità e impatto sul contesto educativo.Come si calcola il compenso aggiuntivo di 5.650 euro e quanto si percepisce al mese?
L’assegno ad personam è di 5.650 euro lordi l’anno, che corrispondono a circa 400 euro lordi al mese distribuiti secondo le modalità stabilite dal ministero. L’importo è aggiuntivo allo stipendio base e alle eventuali progressioni economiche contrattuali.Qual è il confronto tra stipendi degli insegnanti in Italia e quelli europei?
In Italia la retribuzione media di ingresso si aggira intorno a 25.829 euro lordi annui. A livello europeo esistono differenze marcate: Paesi come Svizzera e Lussemburgo registrano stipendi molto più alti, mentre altri come Spagna o Germania presentano scale diverse in termini di progressione e livelli retributivi.Perché i dirigenti scolastici guadagnano più del doppio rispetto ai docenti?
La differenza retributiva è legata a responsabilità organizzative, gestione del personale e accountability istituzionale. I dirigenti sopportano carichi amministrativi e decisionali maggiori, giustificando livelli retributivi superiori rispetto ai docenti.Come hanno reagito i sindacati alla misura e quali sono le principali critiche?
I sindacati hanno espresso critiche chiedendo che gli aumenti siano estesi a tutti i lavoratori della scuola e non limitati a una nuova élite. Richiedono inoltre che la contrattazione e il rinnovo del contratto nazionale affrontino equità e progressioni di carriera.In che modo il provvedimento si intreccia con PNRR, formazione e valutazione?
Il provvedimento connette finanziamenti una tantum, percorsi di formazione e criteri di valutazione per formalizzare un percorso triennale. L’obiettivo è migliorare competenze e qualità dell’insegnamento, sfruttando risorse nazionali e strumenti del PNRR per sostenere la formazione continua.Che impatto avrà questa novità sul lungo termine per il mondo della scuola?
L’introduzione della figura e dei percorsi può favorire professionalizzazione e leadership interna, ma l’impatto dipenderà da come verranno gestiti selezione, formazione e contrattazione. In prospettiva, può aprire strade per sviluppo professionale, ma richiede monitoraggio, risorse e trasparenza.Quali consigli pratici per un docente interessato a intraprendere il percorso verso la figura esperta?
È consigliabile documentarsi sui bandi ministeriali, completare i percorsi formativi richiesti, acquisire esperienze di responsabilità nella propria scuola e puntare a una valutazione positiva. Investire in formazione mirata e networking professionale aiuta a posizionarsi favorevolmente nelle selezioni.




