Un cambiamento significativo nelle priorità dei lavoratori italiani emerge da un recente studio condotto da Adecco, multinazionale del lavoro.
La ricerca di Adecco rivela che oggi il 74% degli italiani non accetterebbe di lavorare in un ambiente meno favorevole pur di guadagnare di più.
La serenità e il benessere sul posto di lavoro sono diventati elementi più determinanti rispetto al tradizionale focus sul salario.
Il sondaggio, pubblicato anche nel canale IG ufficiale di Adecco Group Italy, mostra che per il 60% degli intervistati la pace e la qualità dell’ambiente lavorativo sono prioritarie, tanto da rifiutare ambienti ostili anche se accompagnati da stipendi più elevati.
Un ulteriore 14% valorizza la cultura aziendale, intesa come clima, valori e relazioni interne, che non sarebbero disposti a sacrificare per un maggior compenso economico. Questa tendenza rappresenta un netto cambiamento rispetto a tre anni fa, nel 2022, quando il salario era ancora il primo fattore (53%) nelle scelte professionali, seguito dall’ambiente di lavoro (36%).
Interessante è che solo una minoranza è disposta a scendere a compromessi: il 17% accetterebbe un ambiente peggiore se potesse usufruire dello smart working, e il 9% se fossero offerti benefit particolarmente vantaggiosi.
La nuova centralità del benessere riflette una trasformazione culturale e generazionale, con il 59% dei lavoratori che oggi mette il focus sul proprio equilibrio psicofisico come criterio chiave nelle valutazioni di nuove opportunità professionali. In confronto, una retribuzione competitiva viene indicata come principale solo dal 32%.
Questi dati fotografano una società lavorativa che evolve verso una maggiore attenzione alla qualità della vita, confermando che il lavoro non è più solo questione di soldi ma di come e dove si vive la propria giornata lavorativa. Le aziende sono dunque chiamate a investire in ambienti più sereni, in una cultura positiva e in modalità di lavoro flessibili per attrarre e trattenere i talenti.
Smart working e benessere: una minoranza. ma importante
Il sondaggio evidenzia anche che lo smart working resta un’opzione molto apprezzata, associata però a una disposizione a tollerare ambienti più difficili in cambio di flessibilità e modalità di lavoro agili. Questa apertura evidenzia come il lavoro da remoto e ibrido stiano diventando una componente essenziale per molti, anche se non ancora totalmente diffusa o adottata.
La flessibilità nella gestione dello spazio e del tempo lavorativo rappresenta un importante elemento di welfare aziendale e innovazione, ma per molte realtà italiane è ancora una sfida da superare a livello culturale e organizzativo.
Cosa significa per le aziende?
Per i datori di lavoro, il messaggio è chiaro: non basta più offrire stipendi alti. Oggi serve costruire ambienti gratificanti, promuovere la serenità, curare le relazioni interne e investire in smart working e benefit che realmente rispondano alle esigenze dei lavoratori contemporanei.
Questa trasformazione delle priorità nel mondo del lavoro segnala che investire sul capitale umano con attenzione al contesto e alla qualità dell’esperienza lavorativa diventa un vantaggio competitivo imprescindibile nel mercato del lavoro attuale.
Questa evoluzione mette in evidenza come la cultura d’impresa debba adattarsi ai nuovi valori delle generazioni più giovani e meno disposte a sacrifici economici a fronte di contesti lavorativi tossici o poco stimolanti, in un panorama in cui il benessere diventa elemento fondamentale di performance e soddisfazione lavorativa.




