Oggi, 2 dicembre 2025, ricorre il 93º anniversario della nascita di Sergio Bonelli, figura leggendaria del fumetto italiano che ha trasformato un’eredità familiare in un impero editoriale capace di conquistare generazioni di lettori.
Nato a Milano il 2 dicembre 1932, Sergio Bonelli (al secolo Gian Luigi Bonelli) ha ereditato dal padre Gian Luigi “Tea” Bonelli non solo una casa editrice, ma una visione del fumetto come arte popolare e democratica. Dove il padre aveva creato Tex Willer nel 1948, il figlio avrebbe costruito un intero universo narrativo.

L’Architetto di Mondi di Carta
La grandezza di Sergio Bonelli non sta solo nell’aver preservato l’eredità paterna, ma nell’averla espansa con coraggio visionario. Negli anni ’70 e ’80, mentre il mercato del fumetto attraversava una crisi profonda, Bonelli investì in nuove serie che avrebbero ridefinito il genere: Zagor (1961), Mister No (1975), Nick Raider (1988), Dylan Dog (1986) – quest’ultimo diventato un fenomeno culturale che trascende il fumetto stesso.
La sua intuizione fu comprendere che il fumetto popolare poteva essere colto senza essere elitario, avventuroso senza rinunciare alla profondità psicologica. Dylan Dog, l'”indagatore dell’incubo”, con le sue atmosfere noir e le citazioni letterarie, rappresenta perfettamente questa sintesi: un personaggio che parla tanto al lettore di periferia quanto all’intellettuale.
Un Editore con la Visione d’Artista
Bonelli fu anche sceneggiatore prolifico, firmando storie con lo pseudonimo di Guido Nolitta. Scrisse centinaia di episodi di Tex e altre serie, dimostrando che conosceva il mestiere dall’interno. Ma il suo vero talento era scoprire e coltivare autori: da Tiziano Sclavi (creatore di Dylan Dog) a Claudio Nizzi, da Decio Canzio a Giovanni Luigi Bonelli, suo figlio.

La Sergio Bonelli Editore, sotto la sua guida, mantenne una caratteristica unica nel panorama editoriale italiano: la dignità del lavoro autoriale, con contratti equi e una linea editoriale coerente che privilegiava la qualità narrativa sulla speculazione di mercato.
Sergio Bonelli, l’Eredità Che Continua
Quando Sergio Bonelli si spense il 26 settembre 2011 a Monza, lasciò un impero che oggi produce milioni di copie all’anno e continua a lanciare nuove serie di successo. La casa editrice, guidata da suo figlio Michele e dalla nipote Paola, mantiene viva quella filosofia del “fumetto popolare di qualità” che fu la sua firma.
In un’epoca in cui il digitale sembrava destinato a spazzare via il cartaceo, le pubblicazioni Bonelli resistono nelle edicole, fedeli al formato “bonelliano” (16×21 cm) che è diventato uno standard dell’editoria italiana. Ogni mese, centinaia di migliaia di lettori attendono le nuove avventure di Tex, Dylan Dog, Martin Mystère, Julia, e delle serie più recenti.

Un Visionario Silenzioso
A differenza di molti editori-divi, Sergio Bonelli fu un uomo schivo, che preferiva parlare attraverso le storie pubblicate piuttosto che con interviste o apparizioni pubbliche. La sua visione era chiara: il fumetto doveva intrattenere, ma anche far pensare; doveva essere accessibile, ma non banale; doveva rispettare l’intelligenza del lettore.
In un’intervista rara, disse:
Il nostro pubblico merita rispetto. Non gli vendiamo solo carta stampata, ma sogni, avventure, emozioni. E questo è un impegno che prendiamo sul serio.
Oggi, a 93 anni dalla sua nascita, il nome Bonelli rimane sinonimo di fumetto italiano di qualità. Le sue creature di carta continuano ad accompagnare i lettori nelle edicole, nelle biblioteche personali, e sempre più nelle piattaforme digitali, dimostrando che una buona storia non ha mai bisogno di scuse per esistere.
Grazie, Sergio, per aver creduto che il fumetto popolare potesse essere grande arte.
/ immagini dei fumetti della Sergio Bonelli Editore




