Salta il tavolo di trattative tra Meta e SIAE e quindi niente accordo per continuare a distribuire le canzoni, i brani musicali e i contenuti protetti dall’Agenzia italiana sui social Facebook e Instagram.
Entro le prossime 48 ore, quindi, bisognerà intervenire su tutti i brani musicali protetti dall’agenzia italiana e pare proprio che il processo sia già partito.
“La tutela dei diritti d’autore di compositori e artisti è per noi una priorità assoluta – fanno sapere dello staff di Meta – e per questo motivo, a partire da oggi, avvieremo la procedura per rimuovere i brani del repertorio Siae all’interno della nostra libreria musicale”. Nel sottolineare la priorità assoluta, per Meta, nella tutela dei diritti d’autore dei compositori e degli artisti, la “mamma dei social” confida comunque che si possa trovare un accordo con Siae e si impegna a cercare un punto di convergenza con l’ente che tutela gli autori.
Meta: “Impatto su reels, stories e feed di Instagram e Facebook”
Quindi i brani che non rientrano nel repertorio SIAE continueranno ad essere disponibili nella libreria musicale di Meta ma per la musica italiana, tutelata da Siae, è tutto un altro film ed il mancato rinnovo dell’accordo si rifletterà sui Reels , sui Feed e sulle Stories dei social controllati da Meta.
Su Facebook, i contenuti che impattano l’accordo verranno bloccati, mentre su Instagram verranno silenziati, a meno che gli utenti non decidano di sostituire l’audio con una traccia audio tra quelle disponibili – e quindi utilizzabili – sulla libreria dei social. Un processo, questo, che avrebbe già avuto inizio.

Siae: “Scelta unilaterale ed incomprensibile”
La SIAE ha definito “unilaterale e incomprensibile” la decisione di Meta di escludere il repertorio SIAE dalla propria libreria musicale. La Società Autori ed Editori sostiene che la richiesta di accettare una proposta unilaterale da parte di Meta, prescindendo da qualsiasi valutazione trasparente e condivisa dell’effettivo valore del repertorio, sia in contrasto con i principi sanciti dalla Direttiva Copyright.
“Colpisce questa decisione – rende noto Siae – considerata la negoziazione in corso, e comunque la piena disponibilità di Siae a sottoscrivere a condizioni trasparenti la licenza per il corretto utilizzo dei contenuti tutelati. Tale apertura – continua l’Agenzia – è dimostrata dal fatto che Siae ha continuato a cercare un accordo con Meta in buona fede, nonostante la piattaforma sia priva di una licenza a partire dal 1 gennaio 2023. Siae – è la conclusione – non accetterà imposizioni da un soggetto che sfrutta la sua posizione di forza per ottenere risparmi a danno dell’industria creativa italiana.”
Mogol: “Battaglia sacra. Guadagnano miliardi e non vogliono pagare gli artisti”
Sentito nel corso della presentazione del nuovo album “Capolavori nascosti”, in coppia con Mario Lavezzi, Mogol – al secolo Giulio Rapetti – non fa sconti al colosso dei social: “Queste piattaforme digitali guadagnano miliardi e sono restii a pagare qualcosa agli autori, che vivono di diritti – tuona Mogol – E’ una battaglia giusta quella che facciamo a tutela degli artisti, è una battaglia sacra. Il copyright è stato approvato alla Camera e al Senato ed è fermo da 7-8 mesi ai decreti attuativi, è tutto fermo e non riusciamo a capire perché, se non si sblocca è una battaglia che abbiamo perso“.
“La recente Direttiva copyright – fa presente Enzo Mazza, ceo di Fimi, la Federazione Industria Musicale Italiana – ha stabilito regole molto precise per le licenze di musica online e pertanto ci auguriamo che Siae e Meta trovino presto un accordo nell’interesse del crescente mercato musicale in Italia e degli aventi diritto”.
Ottimistica la posizione del cantautore Mario Lavezzi, a margine della presentazione del nuovo lavoro in coppia con l’amico Mogol: “La stessa minaccia di Meta l’aveva fatta tempo fa anche Google – ha precisato Lavezzi – poi l’accordo è stato trovato”.





